Per vestirci e arredare la nostra casa in modo più ecologico possiamo scegliere di acquistare tessuti ecosostenibili e naturali; per molti è una già scelta obbligata, sto parlando di quelle persone che soffrono di problemi di allergie o dermatiti da contatto.
Come purtroppo accertato da numerosi studi medici questi disturbi sono spesso dovuti alla presenza di coloranti sintetici nei tessuti di cui sono fatti i vestiti e non solo dall’utilizzo di prodotti chimici per il lavaggio.
Sono tante le proposte di tessuti naturali (ovvero realizzati con fibre esistenti in natura) che troviamo sul mercato: cotone biologico, lino, lana ma anche materie prime riscoperte negli ultimi anni come la canapa che grazie alla sua fibra cava mantiene caldo d’inverno e fresco d’estate.
Oppure i tessuti ricavati da piante come il bambù, traspirante e assorbente, o il banano, da cui si ricava un tessuto molto morbido e adatto per la creazione di lingerie.
Innovative invece le fibre ottenute dagli scarti della lavorazione di alberi come il pino o addirittura dalle proteine del latte o dalla soia.
Sono invece catalogati come tessuti riciclati quelli ottenuti dalla lavorazione dei rifiuti come ad esempio il famosissimo pile creato dal riciclo della plastica.
Vediamo nel dettaglio alcune caratteristiche dei tessuti meno conosciuti:
CANAPA: traspirante, resistente, fresca d’estate e calda d’inverno, non irrita la pelle, non conduce l’energia elettrica, protegge dai raggi UV.
BAMBU’: la fibra di bambù è morbida e assorbente tanto che viene utilizzata anche per la produzione dei pannolini lavabili. Attenzione però! Se la produzione della pianta del bambù può considerarsi sostenibile in quanto la pianta cresce in tempi velocissimi senza ausilio di fertilizzanti o altre sostanze chimiche, la sua lavorazione comporta l’utilizzo di sostanze chimiche. Dobbiamo quindi stare attenti ad acquistare tessuti di bambù trattati si per forza chimicamente ma non utilizzando disolfuro di carbonio e idrossido di sodio (la soda caustica) in quanto tossici anche a piccole dosi per l’uomo e per l’ambiente.
Per approndire: BAMBU SOSTENIBILE
SOIA: dalla soia si ottiene un tessuto soffice e brillante tanto che viene ribattezzato anche “cashmere vegetale”. Resistente, antibatterico, traspirante, permeabili all’aria, protegge dai raggi UV. Ovviamente è completamente biodegradabile.
BANANO: dal banano si possono ottenere fibre di diverso spessore e consistenza; dalla parte esterna si ottiene ad esempio fibra resistente per fare le tovaglie mentre quelle interne vengono utilizzate per ottenere fibre leggere e pregiate (ad esempio in Giappone sono utilizzate per la realizzazione dei kimoni).